giovedì 16 dicembre 2010






Si avvicina la fine dell’anno, periodo in cui si pensa, tra le tante cose, a trovare spazio nei cassetti delle scrivanie od in altri posti dove vengono conservati i vari documenti. Occorre, quindi, andare a rivedere i termini di prescrizione e decadenza, affinché, una volta trascorsi, sia possibile eliminare, le varie bollette, ricevute e quanto altro. Quanto tempo deve passare prima di cestinare una multa? E, questo uno dei quesiti più frequenti, ebbene ne occorrono almeno cinque anni; altrettanti dal pagamento di una tassa. Tempi tecnici per evitare di pagare due volte la stessa contravvenzione, nel primo caso, o per scongiurare l’arrivo di una cartella di pagamento per tributi già pagati nel secondo caso. Ambito fiscale In tale ambito, i normali termini di accertamento devono essere eseguiti, a pena di decadenza, entro il 31 dicembre del 4° anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione. Mentre, in caso di omessa presentazione della dichiarazione, l’avviso di accertamento può essere notificato fino al 31 dicembre del 5° anno successivo a quello in cui la dichiarazione avrebbe dovuto essere presentata. Dichiarazioni dei redditi (Modello Unico e 730) e pagamenti delle imposte (Irpef, Iva, ecc) 5 anni Dall’anno successivo a quello di dichiarazione. Il termine vale sia per i pagamenti delle imposte sia per la conservazione della documentazione. Indebita compensazione delle tasse, con crediti inesistenti (irpef, iva, ecc.) 8 anni Nuovo termine fissato dal Legislatore Documenti relativi alla ristrutturazione della casa con detrazione fiscale (bonus del 41% o del 36%) 5 anni Termine (calcolato a partire dall’anno successivo alla dichiarazione dei redditi) di conservazione di tutta la documentazione prevista per usufruire delle detrazioni (fatture, ricevute, bonifici bancari, ecc.). Contributi INPS 5 anni Termine fissato dalla Legge n. 335/1995. TRIBUTI LOCALI (ICI, TARSU, TOSAP, Imposta comunale sulla pubblicità e diritto pubbliche affissioni) Decadenza per gli avvisi: 5 anni. Termine di prescrizione ai fini civili: 10 anni Cinque anni è l’attuale termine di decadenza per la notifica degli avvisi di accertamento. Il termine di conservazione delle ricevute di pagamento consigliabile è comunque quello della prescrizione ordinaria, ovvero 10 anni (Cassazione 18432/2005 e 18110/2004). Redditi in periodo di imposta 2005 (in scadenza) 5 anni 31/12/2010 se dichiarazione dei redditi presentata; 31/12/2011 se dichiarazione omessa. Utenze domestiche Queste di seguito sono le prescrizioni e le decadenze riguardanti i diritti più comuni e di maggiore utilità. Affitto e ogni altro onere legato alla locazione 5 anni Le ricevute di affitto devono essere conservate per cinque anni. Spese condominiali 5 anni Le spese condominiali vanno conservate per cinque anni. Bollette e utenze varie 5 anni Le fatture di acqua, gas, luce e telefono per uso domestico vanno conservate per 5 anni a partire dalla data di scadenza. Se le fatture sono oggetto di controversia il termine è di 10 anni. Rifiuti 10 anni Le tasse pagate per i rifiuti urbani si conservano fino al decimo anno successivo al pagamento. Canone TV 10 anni Il canone Rai si prescrive con il decorso di 10 anni. Multe e contravvenzioni stradali 5 anni A decorrere dal giorno in cui è stata commessa la violazione. Bollo auto 3 anni dalla scadenza